Johana, tu lavori molto con i bambini e i ragazzi sui disturbi dell’apprendimento come dislessia e disgrafia. Assistiamo ad un aumento di queste problematiche o semplicemente adesso se ne parla di più? Quali sono gli strumenti a tua disposizione per affrontare e superare queste problematiche? La lettura può essere uno strumento per gestire le diffcioltà e superarle?
Oggi effettivamente notiamo un aumento, nelle classi, di bambini con DSA (disturbi dell’apprendimento che non hanno a che vedere con aspetti cognitivi ma con un problema nella struttura quindi nella decodifica e scrittura dei segni grafici). In alcune classi arriviamo a 7 casi. Sicuramente oggi c’e’ piu’ attenzione in Italia a queste problematiche, infatti questo ha portato anche ad una legge, la n. 170 del 2010 che ha permesso di garantire ai bambini un trattamento giusto nel mondo accademico. In Italia inoltre la ricerca è in forte sviluppo soprattutto a Padova e Milano.
Identificare presto un distutbo o una difficolta’ è importantissimo sia per potenziare cognitivamente promuovendo una compensazione sia per evitare danni all’autostima e alla motivazione all’apprendimento che potrebbero condizionare la stessa personalita’ fin dall’ infanzia. Ecco che allora diventa fondamentale la rete che sostiene ogni bambino (famiglia, scuola, comunita’).
Avere una dislessia, discalculia, disgrafia o disortografia crea diverse difficolta’ nell’ambiente scolastico. Bisogna però sapere che la prevenzione si può fare fin dalla nascita partendo dal modo in cui trasmettiamo il linguaggio, le conoscenze ai bambini perchè il bambino non arriva a scuola privo di saperi, la formazione e’ cosa importante ad esempio sullo sviluppo degli apprendimenti, così come sono molto importanti il disegno, il pensiero divergente o creativo, il pensiero narrativo, l’intelligenza motoria ecc…
La prevenzione attraverso questionari osservativi la possiamo fare già dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia, io ho fatto la mia tesi di master su questo importante argomento
Durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia e i primi due della scuola primaria possiamo fare potenziamenzo cognitivo, lavorare sul significato, sulle immagini e sul contesto.
Dopo la diagnosi si fa un potenziamento mirato alla riabilitazione del linguaggio.
La lettura è importante perchè ci permette di godere di un mondo di fantasia protetto ma per chi ha un disturbo è preferibile cercare libri adatti, per esempio scritti in stampatello maiuscolo e con tante immagini questo nei primi anni di primaria poi si possono utilizzare gli audio libri, la tecnologia utilizzata in modo educativo può essere molto utile.
Raccontare e leggere con i nostri figli, disegnare e creare con loro, giocare e creare un ambiente più possibile sereno aiuta fortemente l’apprendimento.
Il tuo primo libro è una storia delicata di un fiorellino che con la sua allegria sveglia il mondo alle prime luci dell’alba. Attraverso questa storia parli di rispetto e diversità, temi fondamentali da affrontare con i bambini attraverso immagini e parole fatte apposta per loro. Come rispondono i bambini alla diversità?
Nel mio primo libro si parla di diversita’ e di rispetto e convivenza in modo naturale, in quanto nella stessa definizione di noi stessi c’è il sè e l’altro, sono entrambi importanti quindi il miglior modo di educare alla diversità è capendo che la stessa non è un concetto estraneo ma parte di noi stessi in relazione con il mondo.
Ecco che il libro è stato molto apprezzato dai bambini che volta per volta si identificavano in uno dei personaggi. Presentarlo sia nelle librerie che nelle scuole è stata ed è un’esperienza meravigliosa, vederli disegnare i personaggi e poi fare come i personaggi e’ stato davvero fantastico loro hanno colto il messaggio senza forzature e con allegria proprio perchè la diversità è in ciascuno di noi fin dal grembo materno. Siamo formati da due parti: 23 più 23 parti di vita
Un nuovo lavoro è in arrivo, su un altro tema importante. Ci puoi anticipare qualcosa?
Un nuovi progetto che arrivera a giugno e sara’ promosso in vista del Expo, sara’ una storia divertente e piena di sorprese e colori, che affrontera il tema dell’ alimentazione e dell’immagine corporea sempre in modo naturale e allegro perchè credo che il racconto, soprattutto da piccoli è un vero strumento d’apprendimento e di comprensione della vita in modo giocoso e vero.
Quindi raccontiamo più che possiamo. Non a caso narrare è una forma di pensiero che distingue l’essere umano e che appare molto presto nel bambino.