Vincitore del Premio Azzeccagarbugli al romanzo poliziesco 2014, il romanzo di Adele Marini ci presenta una Milano ben lontana da quella da bere, molto più vicina a una Milano da mangiare, anzi ormai mangiata dalle infiltrazioni ‘ndranghetiste che pezzo a pezzo se la sono spartita sotto il naso di chi pensava di essere immune al contagio.
In questo sottobosco si muovono e si fronteggiano “U Cuccèri”, il macellaio, il killer spietato, il cattivo e il commissario Vincenzo Marino che intuisce fin da subito la portata del caso che gli viene affidato suo malgrado. La storia si snoda lungo strade conosciute, quartieri noti e palesa il modus operandi della criminalità organizzata nella capoluogo lombardo. Marino dovrà muoversi in un terreno reso ancora più insidioso dalla scarsa collaborazione dei colleghi e superiori che mettono più di un dubbio sulla connivenza tra malavita e poteri forti.

È un romanzo, sia chiaro, ma gli scenari e le vicende che narra potrebbero anche appartenere all’ambito giudiziario come, purtroppo, le cronache recenti hanno dimostrato a più riprese, alla faccia di quelli cui non interessa vedere.

A Milano si muore così
Adele Marini
Frilli Fratelli Editore