Non so a quanti di voi sia capitato di pensarlo o anche di sognarlo: una settimana da soli, senza genitori, una libertà conquistata improvvisamente e mille cose da fare e idee per la testa. Ad Annalilla questa cosa è successa veramente e nella settimana dell’anno più bella, l’ultima della scuola, quella che da il benvenuto all’estate e alle vacanze.
Non sempre però le cose sono belle e semplici come le abbiamo immaginate e Annalilla se ne accorge presto e presto si trova a dover affrontare le piccole e grandi noie di tutti i giorni. Per fortuna a vegliare su di lei c’è la nonna che come un angelo custode si muove immobile accanto alla nipote. “L’estate arriva anche se non siamo pronti”.
Vicende lontane diversi lustri incroceranno i destini delle due protagoniste e una settimana basterà loro per rivivere una vita fatta di ricordi, di musica, di sogni.
Furba, intelligente e tenerissima Annalilla ci svela il suo mondo, il mondo di mille ragazzi della sua età e, a tratti, sembra volerci mostrare anche il mondo di chi questi ragazzi li deve educare e proteggere o meglio, ci mostra delle chiavi per aprire le porte di quel mondo ed entrarvi in punta di piedi. Nonostante la spavalderia e il coraggio dimostrato, se immaginassi Annalilla vestita da uomo sandwich la immeginerei con un cartello “Fragile. Maneggiare con cura”. E la nonna, che nonna! Una vera risorsa, come tutti i nonni, che troppo spesso tendiamo a dimenticare e trascurare: solo gli occhi ingenui e sognatori di una ragazzina riescono a coglierla per quell’immenso patrimonio di esperienza e di memoria, proprio lei cui la memoria vacilla.
È un testo in cui l’intensità del messaggio si maschera di leggerezza, ma non di superficialità, perché è proprio la leggerezza a permetterci di sollevarci e cambiare il punto di vista per scoprire che la realtà non è sempre quel che vediamo.
Annalilla
Matteo Corradini
Rizzoli