Ecco un libro buono, pulito e giusto.
É cosi che l’Associazione Slow Food, nata nel 1986 ad opera di Carlin Petrini, definisce il cibo:
Buono da mangiare, per le sue qualità organolettiche, ma anche per i valori identitari e affettivi che si porta dietro.
Pulito perché prodotto in modo ecosostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Giusto perché conforme all’equità sociale durante la produzione e la commercializzazione.
Per Slow Food bisogna tornare a dare il giusto valore al cibo, rispettando chi lo produce, chi lo mangia, l’ambiente e il palato.
In questo libro, 384 pagg. e copertina rigida, sono racchiuse “le principali ambasciatrici della nostra cultura nel mondo”: osterie e trattorie.
Nel loro essere mettono insieme i contenuti culturali e sociali dello stare a tavola, la qualità dei sapori della nostra tradizione e rappresentano uno stile di vita, territori, famiglie e piccoli produttori.
Grazie a loro si crea e si mantiene viva una “comunità del cibo”, caratterizzata da territorialità e stagionalità e soprattutto da un rapporto stretto con i produttori.
Un libro ricco, di storie, di fotografie e di ricette.