Qualche giorno fa mi è stato chiesto quanti ragazzi adolescenti entrano in libreria. Pochi, a dir la verità.
Ho un piccolo gruppo di fedelissimi che vengono, scelgono, chiacchierano con me. Ci sono gli adulti che spesso regalano libri ai ragazzi e si lasciano consigliare. Quello che manca è il grande numero.
A cosa è dovuto questo buco?
Ci ho riflettuto e ho maturato una considerazione basata sulla mia esperienza da adolescente: quali posti frequentavo? Dove andavo a comprare libri, o anche altro?
Io ho fatto le scuole superiori a Cantù, molti miei compagni erano di Cantù, lì si frequentava il centro e i negozi del centro.
Immagino i ragazzi che vanno a scuola a Como, si esce da scuola nel pomeriggio o all’ora di pranzo, ci si prende una pizza tutti insieme, ma nel circondario della scuola.
A Carugo non c’è una scuola superiore, di nessun tipo.
Questo può influire sulla frequentazione della libreria da parte dei ragazzi? Per me sì.
I ragazzi fanno gruppo e frequentano i posti che frequentano i loro amici, posti dove passano buona parte della giornata. A Carugo ci tornano per rientrare a casa e studiare, il giro fuori lo hanno già fatto.
Poi possiamo anche fare una considerazione di altro tipo: i ragazzi vanno in un centro dove ci sono locali e negozi. Anche sotto questo aspetto Carugo, purtroppo, non ha molto da offrire.
I motivi per i quali i ragazzi non frequentano la libreria sono tanti e diversi, ma secondo me la mancanza di una scuola superiore gioca un buon ruolo, influenza anche la vita del paese.
Quindi?
Cerchiamo altri modi per coinvolgerli naturalmente. Nel frattempo vi lascio questa riflessione: ditemi la vostra.