Stefano Amato

stefano_amatoStefano Amato nel suo ultimo libro Bastaddi fa un’operazione originale e la fa bene: trasforma il film Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino nel libro Bastaddi, facendo una trasposizione fedele ma originale allo stesso tempo. Come ti è venuta questa idea?
Mi è venuta guardando più volte il film, ma soprattutto leggendo la sua sceneggiatura originale, che è leggermente diversa da quella finita in sala: ci sono più personaggi, è un po’ più articolata. Ho pensato: e se anche qui in Sicilia alcuni Bastardi facessero piazza pulita delle mele marce? All’inizio avrei voluto solo prendere spunto dalla storia, ma poi ho deciso per la cover, che paradossalmente mi è sembrata un’operazione più onesta.

In questo romanzo io personalmente ho letto passione, rabbia, voglia di riscatto e giustizia, da parte tua quale messaggio volevi trasmettere?
Al momento di scrivere, nessuno; non sarei capace di scrivere un romanzo con l’idea di trasmettere un messaggio. Solo col senno di poi secondo me uno capisce il messaggio di quello che ha scritto, e direi che in Bastaddi era l’idea che le storie — i romanzi, i film — sono un mezzo magnifico per raccontare cose che non sono successe, e che desideriamo fossero successe.

Come è stato accolto dal pubblico il libro?
Finora bene. Alcuni restano piacevolmente spiazzati perché non sono molti i libri tratti dai film (a me non ne viene in mente nessuno). In Sicilia per ovvie ragioni la storia è più sentita, e il finale alternativo è visto come una liberazione. Sono colpito dai molti “è scritto bene” che leggo nelle recensioni: si vede che con la pratica sto imparando a scrivere!

Tu sei scrittore, libraio e lettore, cosa consigli di leggere e come fai avvicinare alla lettura?
Consiglio sempre i libri che ho letto e che mi sono piaciuti, ma anche libri che persone di cui mi fido hanno letto e apprezzato. Per avvicinare alla lettura: lo faccio con molta cautela, perché non c’è niente di peggio di qualcuno che voglia convincerci della bellezza di un piacere. Io stesso, quando intorno a me le voci che spingono alla lettura si fanno troppo moleste, perdo quasi la voglia di leggere. Con i libri giusti però è possibile invogliare alla lettura qualcuno che non è avvezzo. Di solito i romanzi di formazione sono la chiave (penso a Salinger), oppure classici intramontabili come quelli di Dumas.

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