Qual è il tuo rapporto con la lettura e con i libri? Come scegli cosa leggere?
Il mio rapporto con la lettura e con i libri è quotidiano, direi familiare. Leggo moltissimo da sempre e quindi in mezzo ai libri mi sento a mio agio.
Scelgo abbastanza d’istinto, perché mi colpisce la trama o perché ho letto qualche passaggio che mi è sembrato interessante, a volte solo per il modo in cui è scritto. Seguo alcuni scrittori in particolare, ad esempio tra gli italiani Raul Montanari, Paolo Nori e Donatella Di Pietrantonio, quindi i loro li leggo sempre. E poi ascolto molto volentieri i consigli del gruppo di lettura di cui faccio parte.
Quali sono le ragioni principali per le quali hai deciso di partecipare a “Io leggo perchè” e cosa ti aspetti da questa iniziativa?
Il motivo è uno solo, in realtà: portare un messaggio di fiducia nei libri e nelle storie. Credo che le cose più belle nella vita non si ottengano lamentandosi e aspettando chissà che, ma impegnandosi in prima persona, anche negli aspetti apparentemente più insignificanti.
Mi aspetto una festa, in realtà: tante persone che scendono in strada a chiacchierare e a scambiarsi libri e storie. Come quando si fa un girotondo e si prende per mano qualcuno che all’inizio si vergognava e che poi però scopre di divertirsi molto.
Tu stai lavorando per realizzare il sogno di scrivere a tempo pieno. Quali sono le diffcioltà maggiori che stai incontrando e qual è il tuo obiettivo?
Il mio obiettivo è di diventare una lettoscrittrice ambulante: leggere, scrivere, vivere in mezzo alle storie e portarle in giro, in molti modi. Penso a tutto questo come a un percorso, un viaggio in cui io per prima ho bisogno di imparare tante cose, di confrontarmi, e continuare a leggere molto. E poi, magari, un pizzico di fortuna non sarebbe male…
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