Emuse è una casa editrice digitale indipendente, ma cosa vuol dire essere editore oggi ed in particolare esserlo nel digitale?
Buongiorno, innanzi tutto mille grazie per l’interesse e per l’ospitalità sul vostro blog.
Dunque…essere editori oggi, vuol dire sperimentare. Sperimentare un sacco di cose diverse per capire cosa funziona e cosa non funziona. I contenuti di qualità sono sempre gli stessi, ma le forme con cui si trasmettono, si impastano, si diffondono stanno cambiando profondamente.
Essere editori digitali permette di sperimentare con più agilità e con strumenti più flessibili, efficaci e, a volte perfino più accattivanti.
Con tutto ciò rimane che ci vuole un bel coraggio!
La missione di Emuse è “cercare autori e opere di valore e renderle accessibili ai lettori per riportare nel digitale tutta la cura che la buona editoria ha nel cartaceo, sfruttandone le possibilità e sfidandone i limiti”. Credi che il digitale in Italia abbia uno sviluppo tale da garantire il raggiungimento di questi obiettivi?
Per ora l’editoria digitale è ancora considerata una “sorella minore” di quella tradizionale cartacea. Io, naturalmente, non credo sia così. Credo, e la nostra dedizione a pubblicazioni sulle arti figurative, fotografia e storia dell’arte, lo dimostra, che il digitale possa offrire una grande occasione per rilanciare l’editoria: prezzi più contenuti, maggiore accessibilità e forme ibride che la avvicinano alle potenzialità del web, ma con attenzione verso la produzione di contenuti di qualità. Insomma, noi ci crediamo!
Accanto alle edizioni elettroniche Emuse ha dato alle stampe il volume cartaceo: quale linea editoriale sta seguendo Emuse e come sceglie cosa editare?
Abbiamo dato alle stampe alcuni volumi cartacei che ben si adattavano alla produzione sia in carta che in digitale. E continueremo a farlo, quando si presenterà l’occasione: non crediamo, e non vogliamo, che il digitale sostituisca la carta, ma che la affianchi per coinvolgere i lettori che lo preferiscono e per dare opportunità di pubblicazione a opere che non potrebbero essere distribuite in carta, viste le condizioni del mercato.
La nostra linea editoriale, come accennato, riserva un’attenzione particolare alla storia dell’arte, con monografie digitali dedicate ai grandi autori del passato e del presente, e alla fotografia, sia con una collana che lascia spazio a reportage fotografici, che con una che si occupa più delle basi teoriche del lavoro fotografico.
Oltre a questo, ci occupiamo anche di scienze sociali (psicologia e relazioni internazionali).
Una produzione variegata.
Come scegliamo gli autori? Devono essere bravi. E, se possibile, anche piuttosto simpatici!
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