I mezzi di comunicazione ci stanno bombardando di notizie riguardanti episodi di bullismo anche tra giovanissimi.
Una situazione davvero allarmante, che ci fa pensare ogni volta a come reagire, a come comportarci con questi giovani che manifestano in modo così violento un loro disagio. Perchè è di questo che si tratta: disagio, senso di inadeguatezza, paure, ansie.
Certo, va valutato caso per caso, ma occorre più che altro capire i segnali che i bambini ci lanciano.
A 12-13 anni, i segnali sono sicuramente più eclatanti, ma le radici vanno molto più indietro.
Già a 3-4 anni un bambino può sviluppare comportamenti aggressivi e violenti ed è compito prima di tutto della famiglia accorgersene e intervenire.
Non servono punizioni severe o esemplari. I bambini hanno bisogno dell’esempio degli adulti. Si comportano secondo quello che vedono. Se gli adulti urlano, urleranno anche i bambini. Se gli adulti ringraziano, i bambini impareranno a ringraziare.
Una delle ultime colazioni psicologiche fatte in Libreria con la dott.ssa Johana Laura Mendez, era dedicata proprio al bullismo.
La dott.ssa Mendez ci ha aiutato a capire che ci sono segnali d’allarme, un’aggressività eccessiva fin da piccoli, sia con i coetanei, sia con gli adulti, il mancato rispetto delle regole.
Ovviamente nessuno ha la formula magica, nessuno è colpevole se un bambino fa il bullo, ma questo non ci libera dalle nostre responsabilità. Facile dare la colpa ai social o alle cattive compagnie.
Certo, c’entra tutto questo e molto di più, ma spetta alla famiglia cogliere i segnali ed intervenire il prima possibile.
Compito di tutti noi adulti è dare il buon esempio, sempre.
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